Creare un micro-network locale con rete mesh tra più dispositivi wi-fi collegati

Quando nel 2010 ci fu quel terremoto devastante ad Haiti, la maggior parte delle infrastrutture di telecomunicazione vennero distrutte. Dall’altra parte del mondo, ad Adelaide, Paul Gardner-Stephen pensò ad una rete locale che potesse collegare un dispositivo con quelli vicini.

Il ricercatore australiano ha avviato di conseguenza un curioso progetto, denominato Serval, finalizzato alla creazione di una rete mesh tra smartphone che potesse costituirsi valida alternativa alle reti di comunicazione tradizionali, se non altro per il fatto che le reti mesh sono fondamentalmente gratuite.

Le reti mesh, cioè a maglie, si differenziato dalle altre fondamentalmente per il fatto che i dati non sono accentrati ma ripartiti su ogni dispositivo, il quale ne riceve, ripete e trasmette il flusso.

Il progetto Serval permetterebbe di effettuare chiamate gratuite, inviare sms e condividere file. Sono state poi sviluppate delle app accessorie come Serval Maps, che ha lo scopo di costruire un sistema collaborativo di mappazione geografica sullo stile di Google Maps.

Rete mesh wifi all’interno di una abitazione

E’ evidente però che fin qui si sta parlando di grandi network, con la partecipazione di migliaia di dispositivi collegati tra di loro. Si potrebbero considerare invece, anche le potenzialità dei micro-network, gli stessi che, per intenderci, si possono creare in casa collegando più dispositivi con un access point.  Con questo tipo di reti ogni computer può accedere contemporaneamente ai dati di qualsiasi altro dispositivo connesso.

Ma con la rete mesh non è necessario un access point. Bastano solamente i dispositivi, ovvero più smartphone collegati tra di loro tramite wi-fi.  Luoghi pubblici frequentati (scuole, parchi, biblioteche, università, hotel e dormitori..) riuniscono tra loro centinaia di dispositivi collegati, e molto probabilmente beneficerebbero molto di un network locale di libero e gratuito accesso.

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