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Come scoprire quanto guadagna il proprietario di un sito web

Benchè il valore esatto dei guadagni provenienti dalle rendite di un sito web rimangano accessibili solo al proprietario, sono diversi i servizi online che permettono di calcolare i ricavi pubblicitari di un sito estraendoli dal numero dei visitatori mensili e da altri dati utili come l’argomento, la provenienza geografica dei visitatori, il tempo di visualizzazione di pagina e la frequenza di rimbalzo.

Per vedere quanto guadagna un sito web no dei servizi più interessanti è quello offerto da Websitetrafficspy, mediante il quale è possibile conoscerne non solo le rendite stimate, ma anche il valore ed altre informazioni come il numero dei visitatori giornaliero e mensile. In particolare, Websitetrafficspy permette di conoscere le rendite giornaliere e le rendite mensili del sito, espresse in dollari statunitensi.

Come vedere quante visualizzazioni ha un sito: scoprirne le statistiche ed il valore

Come sapere quante visite ha un sito web? Sebbene la cifra esatta rimanga inconoscibile a tutti eccetto che al proprietario, sono diversi i servizi offerti dal web per conoscerne le statistiche, il valore ed altre notizie utili. Il più affidabile tra tutti questi è Alexa, un’azienda sussidiaria di Amazon che si occupa di traffico di siti web e ranking.

Oltre ad Alexa il servizio di statistica offerto da SimilarWeb permette di stimare gratuitamente il traffico mensile di un sito web in maniera relativamente accurata indicandone il numero medio di visite mensili, con la possibilità di osservare anche la variazione negli ultimi mesi. Di seguito il risultato di quanto mostra SimilarWeb per la ricerca dei valori relativi ad un sito:

Per conoscere invece il valore approssimativo di un sito web, Websitetrafficspy lo calcola in dollari statunitensi, consentendo di vedere anche i guadagni stimati mensili e giornalieri del proprietario.

 

 

How to fix “Your connection is not private” and “SSL self signed” error causing warning in Google Chrome

Google Chrome recently released an update version showing a warning to all users who attempt to visit a site with a suspect or invalid SSL certificate.
This occurrence does not happen, for example, with all sites without a ssl certificate: in this cases, Google Chrome shows just a dot in the url bar, but does not prevent a user visiting the site in any way.

The fact is, however, that some sites  working with without a SSL certificate, are indexed from Google with https urls, and https means having a ssl certificate, so a conflict is created and then consequently the warning on Google Chrome. This problem can be solved by indicating a canonical url inside the head tag of the page file. Canonical URL will suggest Google crawlers that the right version of your site is the one in http.

<link rel=”canonical” href=”http://www.mysite.com/postname”/>

Selfsigned SSL Certificate

SSL warning in Google Chrome could be the result of a conflict due to the domain you are using. In fact, it happens very often that people hosting provider and doman provider are different: this is usually solved by modifying DNS parameters of the domain. In this way a conflict is generated and Google warns your site because SSL certificate is set but appears as self-signed. This happens because some hosting companies install a SSL certificate for free when you buy a website: so you have an SSL certificate but you did not know it or you never noticed about.

You can easily check this problem with a SSL Checker tool on the web. To fix it you must also change the nameservers value when you change DNS parameters of your site. Then you should ask to your hosting provider to manually reinstall SSL certificate, except the case in which these are installed automatically.

And if you use a CMS…

Sometimes issue is also caused because your run a website with a CMS (WordPress, Joomla,..). Usually these CMS use set as default to show your site URL as an http, so you have to change this option in the settings.

 

 

 

 


					

Best Sitemap WordPress Plugins for 2018

Creating a sitemap for your site is really important because doing this you’re telling Google what’s on your site. Then Google crawlers could scrape all pages in an easier and faster way. A sitemap is a simple file, in .xml or .html format (or even .gz.xml in the case of compressed sitemaps for large sites).

Not many people are familiar with editing this kind of files. Anyway, when you run a site with WordPress, there are plugins that can make the job for you, generating a sitemap for your site automatically, without any manual processing by your part.

What kind of sitemap to choose for your site

Before choosing which WordPress plugin you are going to add, you need to ask yourself what kind of sitemap your site needs. If it’s a site with a very low number of pages (<1000) you can opt for Google Sitemap BestWebSoft, a simple plugin that generates a single sitemap in .xml format (www.sitename.com/ sitemap.xml).

In the case of a site with a higher number of pages, it is advisable to install plugin that creates a sitemap with a tree structure (a single parent xml file that links to other sitemaps). A valid example is Google XML Sitemaps plugin.

A sitemap should not contain more than 50,000 pages. This is why sites with a large number of pages use compressed xml files (.gz.xml format). Best choise for doing this is All in One SEO Pack plugin, a well known SEO management tool for your site. (toghether with Yoast SEO). After All in One SEO Pack is installed, it is necessary to activate the Sitemap section and select “Create compressed sitemap”.

Come creare una sitemap per il nostro sito WordPress: i migliori plugin

Creare una sitemap per il proprio sito è davvero molto importante perchè permette ai crawler di Google di sapere quali pagine sono presenti sul nostro sito e indicizzarle in modo più facile e veloce. Una sitemap è un semplice file, in formato .xml o .html o ancora .gz.xml nel caso di sitemap compresse per siti con molte pagine.

Non tutti, a dire il vero, hanno dimestichezza a creare questo tipo di file.  Quando si gestisce un sito con WordPress però, ci sono dei plugin specializzati che creano una sitemap per il nostro sito automaticamente, senza alcun procedimento manuale da parte nostra.

Quale tipo di plugin scegliere per creare la sitemap del nostro sito

Prima di scegliere quale plugin installare è però necessario chiedersi di quale tipo di sitemap il nostro sito ha bisogno. Se si tratta di un sito con un numero di pagine molto basso, inferiore al migliaio, si può optare per Google Sitemap by BestWebSoft, un semplice plugin che genera una singola sitemap in formato .xml, accessibile all’indirizzo www.nomesito.com/sitemap.xml.

Nel caso di siti più grandi con un numero di pagine superiore al migliaio, è consigliabile optare per plugin che costruiscano sitemap a modo di directory, esempio più valido è Google XML Sitemaps  cioè un singolo file xml genitore che rimandi tramite dei link a sitemap figlie. Questa struttura è molto utile, soprattutto nel caso di siti più complessi.

Una sitemap solitamente non dovrebbe mai elencare più di 50.000 pagine. E’ per questo che siti con un numero di pagine superiori a questa cifra devono utilizzare una diversa soluzione per costruire la propria sitemap e inviarla a Google. Il plugin più idoneo per questo tipo di situazione è All in One SEO Pack, già noto come tool di gestione SEO per il proprio sito (insieme a Yoast SEO), ma capace anche di sviluppare sitemap. E’ necessario però prima attivare la sezione Sitemap, e una volta attivata cliccare alla voce “Sitemap” di All in One SEO Pack e selezionare i quadratini “Abilita indici della sitemap” e “Crea sitemap compressa”.

 

Come inviare una Sitemap del nostro sito a Google

Per facilitare la scansione del nostro sito a Google, è consigliabile inviare una sitemap, ovvero una “mappa” di tutte le pagine del sito. In poche parole, la sitemap è un file (solitamente in formato .xml o .html o ancora .gz.xml se compressa). Quando il crawler del motore di ricerca scansiona il sito, fa direttamente riferimento alla sitemap, se presente, per indicizzare più velocemente e più facilmente tutte le pagine.

La sitemap va inviata attraverso la Search Console di Google. Per accedere alla Search Console è necessario un account Google, cioè una e-mail del tipo gmail.com. Una volta eseguito l’accesso è necessario scegliere il sito per cui si vuole inviare la Sitemap tra quelli inseriti in Search Console. (Vedi: Come inserire un sito in Search Console.)

Invio della Sitemap in Search Console

Cliccando sulla voce corrispondente al sito scelto, cliccare sulla voce “Scansione” del Menù e di lì cliccare di nuovo su “Sitemap”. L’invio della sitemap può essere effettuato premendo sul pulsante “Aggiungi/testa Sitemap” nel quale bisogna specificare l’indirizzo Url dove si trova il file (generalmente www.nomesito.com/sitemap.xml).

A questo punto si può testare la sitemap o inviarla definitivamente a Google. E’ consigliabile prima testarla, così da potersi accorgere di eventuali errori, che il sistema vi farà subito presente.

Una volta inviata la sitemap, sarà necessario aspettare un po’ per poter effettivamente vedere il numero degli articoli inviati, cioè quelli che Google riesce a leggere. Gli articoli inviati però non corrispondono a quelli indicizzati, cioè quelli che Google ha preso e mostra effettivamente al pubblico nella ricerca: l’indicizzazione degli articoli del sito infatti può variare da qualche giorno, fino a oltre un mese.

Come inserire un sito in Google Search Console

Come tutti sanno, al giorno d’oggi conoscere cosa Google sa del nostro sito è molto importante. Sapere quante pagine sono state “prese” da Google, cioè indicizzate, ci aiuta a studiare il flusso dei visitatori che riceviamo ed eventualmente a migliorarlo gestendolo attraverso i mezzi che Google ci mette a disposizione.

Search Console è uno di questi strumenti. Utile per capire se ci sono errori di indicizzazione, utile per segnalare a Google un nostro sito, per verificare un sito (dire a Google che è nostro) e per aiutare il crawler del motore di ricerca a indicizzare le pagine del sito, cosa facilitata dall’invio di una sitemap da parte nostra.

Per inserire un sito in Google Search Console è necessario innanzitutto possedere un account Google, quindi una email del tipo gmail.com. (Vedi: Come creare una e-mail Google).

Aggiungere una proprietà in Search Console

Accedete quindi a Search Console e cliccate sul tasto rosso “Aggiungi Proprietà” per inserire il vostro sito (in alto a destra della pagina, come mostrato nell’immagine sotto). Google vi chiederà quindi di verificare il sito da voi aggiunto inserendo un codice di verifica nelle pagine del vostro sito.

Generalmente questa operazione si effettua recandosi presso il pannello di controllo del proprio dominio, sul sito del provider (es: Aruba, Register) e recandosi alla pagina di modifica dei DNS, si inserisce oltre ai valori già presenti una stringa di testo di tipo TXT, e nel campo valore si incolla il codice di verifica.

In ogni caso Google fornisce le istruzioni per quasi tutti i casi. Seguite le istruzioni per poter completare la verifica. (Se hai difficoltà vedi: Come verificare un sito in Google Search Console)

Una volta inserito il vostro sito, esso comparirà nella home page di Search Console. Cliccandoci sopra verrete reindirizzati al pannello di gestione, il quale servirà a mostrare tutto quello che Google sa del sito: molte notizie utili come le pagine indicizzate (cioè tutte quelle che Google “ha preso” e mostra quando la gente cerca qualcosa) ,  eventuali errori e in ultimo, la possibilità di inviare una Sitemap, cioè una mappa, un file che mostri tutti gli articoli del vostro sito.