Negli ultimi tempi l’Intelligenza Artificiale è un topic in netta ascesa. Quello che spesso si sente dire, e cioè che i sistemi automatici finiranno per sostituire l’uomo a livello lavorativo, non è lontano dal vero. Il punto è che, nella nostra esperienza quotidiana, computer e smartphone si limitano ad eseguire operazioni piuttosto semplici: scrivere in Word, navigare su internet: tutte operazioni statiche di tipo input/output mediate da linguaggi di programmazione.
Nelle applicazioni di Intelligenza Artificiale invece, vengono usati modelli computazionali che ricalcano la mente umana, di cui sono esempio le reti neurali. I computer imparano quindi a fare da sé. E le applicazioni pratiche di questo tipo di sistemi non si sono fatte attendere: andiamo a vederne alcune diventate popolari sul web:
1. This Person does not exist
Che cosa hanno in comune tutte le persone mostrate nell’immagine qui sopra? Una sola, e cioè che nessuna esiste veramente. Sono state tutte generate automaticamente dall’Intelligenza Artificiale, usando StyleGan, l’ultimo modello di Reti Antagoniste Generative (GAN) rilasciato a febbraio 2019. Le GAN sono basate su due reti neurali: una propone l’immagine, l’altra la contesta finché le due non trovano un accordo. In questo modo si creano delle foto che risultano autentiche all’occhio umano.
Per generare una foto, ecco il link a This Person Does Not Exist.
2. Lyrebird
Mandare messaggi vocali su Whatsapp vi stanca troppo? Nessun problema. Sappiate che esiste un tool che fa al caso vostro. Si tratta di Lyrebird, un sito web che permette di generare una copia della vostra voce usando l’Intelligenza Artificiale.
Lyrebird (termine inglese per Menura) è un genere di uccelli canori, denominati anche Uccelli Lira. Essi sono capaci di emulare i suoni che sentono. Il suo omonimo nel web fa altrettanto. Una volta creato l’account, basterà leggere un minimo di 28 frasi per generare la vostra voce virtuale. Attualmente è disponibile solo il modello di voce anglosassone, quindi potrete generare la vostra voce in lingua inglese.
3. IBM Watson Text to Speech
Implementato con Watson, l’intelligenza artificiale di IBM, il servizio di text-to-speech del colosso americano del tech offre un’ottima qualità di voce e la possibilità di inserire pause e velocità di dizione per mezzo dell’Expressive SSML. Per ora disponibile solo una voce in lingua italiana.
4. Google Autodraw
Se vi piace disegnare ma non siete dei Giotto, Google ha pensato a una soluzione per voi. Usando Autodraw sarà possibile creare dei veri e propri capolavori, dal momento che a correggervi c’è niente-poco-di-meno che l’Intelligenza Artificiale.
Il tool funziona così: voi provate a disegnare qualcosa, e Autodraw tenta di capire che cos’è e lo perfeziona. Ovviamente potete aiutarlo anche voi, dandogli un piccolo suggerimento.
5. Lobe
Non tutti si accontentano di vedere applicazioni di Intelligenza Artificiale fatte da altri: alcuni vogliono esserne parte attiva e sviluppare qualcosa di innovativo. Spesso però la mole di conoscenze, software e attrezzature necessarie per iniziare con il machine learning costituisce un ostacolo. Proprio per questo siti come Lobe.ai sono estremamente utili.
Tramite questo tool sarà possibile costruire e allenare i propri modelli di deep learning tramite un’interfaccia semplice ed intuitiva.
6. Google Photoscan
Le nostre foto. Le nostre amate foto. Oggi, si sa, i nostri album sono in formato digitale e spesso in cloud, ma cosa ne sarà di tutti i vecchi scatti del passato? Google ha pensato a una soluzione, e ha creato Photoscan. Questa app usa l’Intelligenza Artificiale per correggere, ritagliare e migliorare la qualità delle vecchie foto per poterle salvare negli album digitali.
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7. This Rental does not exist
Creato sulla scia di This Person does not exist e degli altri tool composti con le reti GAN, This Rental does not exist genera annunci immobiliari di appartamenti che non esistono. A differenza delle persone finte, qui però possiamo sperimentare maggiormente la potenza dell’Intelligenza Artificiale, in quanto ad essere finte non sono solo le foto dell’appartamento, ma anche il titolo, il testo dell’annuncio, oltre al nome e la foto del proprietario. Per sviluppare This Rental does not exist , i creatori hanno allenato i loro algoritmi con oltre 40 milioni di annunci immobiliare provenienti da AirBnb.